La riviera dell’incanto. Acque e terre nelle vedute di Vittorio Guaccimanni, Gaspare Gambi, Romolo Liverani

da | Apr 3, 2022

Al Museo della Marineria di Cesenatico apre da sabato 9 aprile la mostra La riviera dell’incanto. Acque e terre nelle vedute di Vittorio Guaccimanni, Gaspare Gambi, Romolo Liverani, a cura di Ilaria Chia.

L’esposizione raccoglie un’accurata selezione di 33 opere grafiche, provenienti da collezioni pubbliche (Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Biblioteca Comunale Aurelio Saffi di Forlì) e private (Giorgio Costa, Collezione Cerasoli), incentrate sul tema del mare e dei sui abitanti, sulla magia dell’acqua tra costa ed entroterra. Immagini che, pur immerse in un’atmosfera incantata e sospesa, restituiscono il volto secolare e autentico dei luoghi, prima delle radicali trasformazioni introdotte dall’avvento del turismo.

Si parte con le vedute romantiche di Romolo Liverani (1809-1872), realizzate a metà dell’Ottocento, impressioni desunte dal vero, tracciate a matita e poi ripassate all’acquerello. Una Romagna romantica e pittoresca, fatta di rocche e castelli, ma anche di suggestive vedute del litorale. Il borgo di Cesenatico viene rappresentato in due disegni, che conservano memoria del tessuto urbano, così com’era prima del rovinoso terremoto del 1875. Le città di Rimini e di Pesaro offrono suggestive vedute marittime, dove lo sguardo si proietta romanticamente verso l’infinito e le reti dei pescatori raccontano la dura fatica del lavoro. L’interesse per la costa si lega spesso alla rappresentazione di torri edificate per difendere il territorio dalle incursioni dei pirati, come la Torraccia nella pineta di Ravenna, posta a presidio dell’antico Porto Candiano. I disegni di Liverani conservano memoria di monumenti minacciati dallo scorrere del tempo e scorci urbani scomparsi, come il ponte riminese sul torrente Ausa, il Fortino Napoleonico a Pesaro e il Canale di Ravaldino a Forlì, rappresentato al chiaro di luna.

L’esposizione prosegue con le incisioni del ravennate Vittorio Guaccimanni (1859-1938), attento indagatore della realtà locale resa attraverso l’incisione con effetti pittorici e toni lirici, e dell’allievo Gaspare Gambi (1889-1968), che a partire dal dato reale trasfigura il soggetto, facendolo apparire quasi irreale e fantastico. Protagonista è il mondo immutato della campagna ravennate e ancora il fascino della pineta, zona di confine tra la costa e l’entroterra. Un paesaggio identico nei secoli, fatti di capanni da pesca, barche ormeggiate nel porto, tramonti mozzafiato sulle acque della Pialassa. Un mondo popolato da marinai, pescatori e cucitrici di reti. Particolarmente suggestive sono le opere dedicate alla pineta, minacciata dall’azione distruttrice dell’uomo e sottoposta nel 1905 alla prima legge di tutela proposta dal senatore Luigi Rava. Vittorio Guaccimanni e Gaspare Gambi ne illustrano tutto il fascino selvaggio e la bellezza artistica, in opere ricche di suggestione come l’acquaforte Gli alberacci, immersa in un’atmosfera incantata che si sprigiona da uno specchio lacustre perfettamente immobile e l’incisone Dal treno, dove il passaggio della vaporiera viene raffigurato attraverso le nuvole bianche del vapore. Conclude la mostra una serie di vedute di Ravenna, che Gabriele D’Annunzio definì «città del silenzio»: il Campanile di Sant’Apollinare di Guaccimanni, scena incentrata sugli affetti domestici; il Mausoleo di Teodorico di Gambi, immagine inquietante e romantica; Inverno Canale Molinetto di Gambi, dove la città giace addormentata sotto un manto di neve.

Un’attenzione particolare viene riservata ai rapporti tra arte e letteratura, tra segno grafico e parola scritta. Alcune opere vengono così affiancate da citazioni letterarie: l’acquaforte Lavoro alle reti di Virgilio Tramontin costituisce il commento grafico di una poesia di Diego Valeri, Ortolani di laguna. La Veduta di Cesenatico come nel 1851 di Romolo Liverani è raccontata dai versi di Marino Moretti, nella poesia  I due ponti.

Museo della Marineria – Cesenatico
dal 9 aprile al 22 maggio 2022
inaugurazione sabato 9 aprile, ore 16:00

Scarica la locandina della mostra

Condividi: