I “pesci fuor d’acqua” di Fiorenzo Montalti riempiono il Museo della Marineria [prorogata al 6 febbraio]

da | Nov 30, 2021

La mostra è prorogata sino a domenica 6 febbraio

I pesci sono i protagonisti della mostra che il Museo della Marineria propone per il periodo delle festività natalizie, contrassegnato anche dalla presenza del Presepe della Marineria, grazie alle sculture in legno riciclato opera di Fiorenzo Montalti. In questo caso, poi, le opere in mostra non rimangono confinate solo nelle sale del museo dedicate alle esposizioni temporanee, ma si estendono anche al padiglione, dando vita ad una vera e propria invasione di pesci di ogni foggia e dimensione.

Del resto, i pesci sono i protagonisti assenti di questo museo, che è dedicato in gran parte alle barche e attrezzature della pesca. I pesci peraltro fin dagli albori dell’umanità hanno popolato la terra, o meglio le acque. Un pesce era per i primi cristiani l’acronimo del Cristo, e ancor prima era un simbolo usato da greci, romani, e altri popoli pagani. I pesci nei secoli sono stati più volte rappresentati dagli artisti nella pittura e in tutte le arti visive, e sono anche i protagonisti, realizzati in legno di recupero, di questa mostra. Non si tratta però di semplici raffigurazioni, per quanto originalissime: in questa mostra, infatti, Montalti vuole realizzare l’utopia di fare parlare gli unici animali che non comunicano con suoni: i suoi pesci, infatti, provocano il visitatore con interrogativi leggeri ma arguti, e con le loro storie vissute in “prima persona” da protagonisti di miracoli e altri aneddoti e varie vicende.

Una mostra che è dunque anche un pretesto per stimolare sottovoce le coscienze, un’occasione fortuita per fermarsi a riflettere sul senso del proprio esistere e delle proprie scelte. Domande che non attendono risposte immediate, ma che potrebbero far sentire anche noi per una volta dei “pesci fuor d’acqua”, nell’accorgerci che non ci siamo soffermati abbastanza a riflettere sui temi esistenziali e sul destino ultimo della nostra vita. Anche in questo caso, come si vede, l’arte ci prende per mano e ci invita con coraggio ad aprire il nostro orizzonte, e paradossalmente ce lo dice proprio chi vive sott’acqua.

“Pesci fuor d’acqua… tra miracoli, storie e facezie”. Sculture in legno di Fiorenzo Montalti
Museo della Marineria, dal 5 dicembre 2021 al 16 gennaio 2022
inaugurazione domenica 5 dicembre, ore 16:00

Fiorenzo Montalti, nato a Cesena il 6 dicembre 1961, ha frequentato l’Istituto d’Arte di Forlì. Vive a Macerone di Cesena dove svolge l’attività di grafico per aziende ed enti pubblici. Per pura passione realizza mostre itineranti allestendole in fiere, sagre, feste di piazza e manifestazioni a tema sulle tradizioni. E’ divulgatore iconografico della civiltà contadina, della quale raccoglie e riporta testimonianze storiche e fotografiche, modi di dire e racconti. Nel 2007 ha pubblicato Il maiale e la Romagna, Un re senza trono e La regina ritrovata, quest’ultimo insieme a Cesare Dacci e Mario Guaducci. Nel 2019 ha scritto anche Dire, fare, giocare! I giocattoli di una volta e… dintorni, illustrato da Mario Di Cicco.
La sua creatività trova espressione non solo come storico delle tradizioni locali, ma anche in campo artistico. Costruisce opere lignee di grandi dimensioni con assi di recupero, rappresentando figure di grande impatto emotivo.
Ha scritto di lui Tinin Mantegazza: “Essere artisti o definirsi tali è lecito, ciascuno può dire di sé quello che vuole così come lo possono dire gli altri. Fiorenzo Montalti magari non lo dice ma è davvero un artista a tutto campo e come ogni artista estende le sue ricerche dovunque la curiosità lo conduca”.
Nicola Saldutti, del “Corriere della Sera”: “All’inizio Fiorenzo Montalti di Cesena – fotografo, artista del legno e non solo – si è occupato della terra, del grano, dei buoi. Poi è arrivato al mare: i suoi pesci fatti di pezzi di legno sono un modo per raccontare storie e riflessioni, facezie. Alla base, un pezzo di ferro a forma di H, che è la consonante muta. I pesci che parlano, come i pesci che ascoltano la predica di Sant’Antonio da Padova. Legno che diventa mare”.

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